giovedì 17 dicembre 2015

la mina sognante

Il momento sfugge il tempo e lo spazio.
potresti smettere persino di respirare, tanto il tuo animo si ciba di sguardi, odori e sensazioni uniche.
ti ritrovi qui, in cucina, ad un orario improbabile ed anche se stai crollando dal sonno, qualcosa ti tiene miracolosamente su. Anzi, qualcuno.
Sei papà da poco, pochissimo, e stai dando tregua alla mamma, esausta dall'ennesima poppata notturna, dalla passeggiata tremolante per farla smettere di piangere, dal cambio pit-stop del pannolino, stile meccanici ferrari.
Ora però sei solo.
La guardi, questa incredibile creatura, compatta e fragile, fortissima e morbida, completamente dipendente da te.
Forse.
Ma forse.
In realtà se ci pensi bene è esattamente il contrario.
Eh si perchè è lei a tenerti sveglio di notte, a farti spegnere la tv, passeggiare per il ruttino o per cullarla, combattere con pannolini e amido di riso, salviettine che escono a mucchi invece che una alla volta, come in pubblicità, file dal pediatra o in farmacia, a farti riprendere la forma fisica con passeggini e culle impossibili da maneggiare e pesanti come macigni o perderla completamente perchè, oramai, il tempo per te è bello che andato.
Ma stanotte tutto questo è lontano come le stelle di un cielo da favola, di quella notte che stai vivendo con l'amore della tua vita.
Una favola da brividi.
I suoi occhi chiusi, le guance su un viso che regalano dolcezza e serenità a chi, come te, la osserva innamorato.
Ma tu lo sai che questo esserino adorabile, altro non è che una mina vagante.
E da un momento all'altro sul suo viso apparirà una smorfia.
Impercettibile.
Quasi un sorriso, diresti tu.
Ma non è un sorriso, no.
Gli dei della quiete ti hanno concesso un sogno, vero e reale.
Ma dal torpore nasce un primo lamento che ti mette in allarme.
Oh no!
Si sta svegliando!
Cullacullacullallà!!
Cullacullacullallà!
La tua danza della pioggia tradisce l'agitazione ed il panico che provi.
E loro, i piccoletti, sono delle spugne: assorbono tutto!
La ricetta della felicità.
Il suo pianto è la tua resa ti scoraggiano.
I vicini che sentono, la mamma si sveglia e tu con questo allarme inarrestabile, una sirena tra le mani che piange, si agita e suona, strilla, strilla strilla!
E va be' dai, ci hai provato!
Ma a te rimane tra le dita quella sensazione di sabbia fresca,
in una giornata calda, che ti lascia intorpidito,
un po' per il sonno,
ma soprattutto per quel momento, tutto vostro e di nessun altro,
di cui conservi geloso l'odore, il sapore, il rumore.
La ricetta della felicità.

venerdì 18 settembre 2015

Alessandro Florenzi: Il volo dell'incredulità.


Un pallone può volare. Volare sul serio: prendere quel binario, da videogioco, invisibile che neanche chi lo lancia riconosce. Non lo vede, forse lo percepisce.
Allo stesso modo, anche se Alessandro è li a guardare come tutti in quello stadio, questo strano pianeta che rotola su se stesso, in orbita verso un palo fortunato, la voglia di un ragazzo di seguire il suo istinto, l'idea pazza di fare quello che nessuno si aspetta, la possiamo solo percepire. Una sensazione strana.
Molti, forse, avranno pensato ad un cross nato male, ad un rimbalzo fasullo, alla dea bendata con una sciarpa giallorossa davanti agli occhi.
Beh allora si vede che non lo conoscete!
Immaginatevi un cavaliere Jedi nel bel mezzo di una guerra stellare, nella sua navicella da combattimento che schiva colpi grazie al suo sentire prima.
Ecco chi è Alessandro.
Quando ho chiesto a mio figlio che numero volesse dietro la sua maglietta della Roma lui non ha avuto dubbi: 24 Florenzi!
Perchè loro lo sentono prima di noi, meglio di noi, chi merita e chi no!
E quando ha visto quella palla che rotolava verso la riga, chiuso dal difensore, con il solo Dzeko in prospettiva per un passaggio a dir poco complicato, la sua mente ha trovato quel sentiero nascosto, quell'attimo di quiete prima dell'uragano, il tutto mentre il tempo scorreva e la palla pure!
E allora si!
L'ha vista. Quella luce, quello strano flash che più di una volta lo ha guidato verso sogni impossibili e gol memorabili.
E allora ha tirato.
E soprattutto...ci ha creduto!
Bisogna crederci...
Bisogna credere in quel numero 24!
Grazie Ale!

venerdì 11 settembre 2015

Quello che conta è come ...Vinci.

Non chiedetemi statistiche, anni, date o percentuali.
Due italiane si giocano l'U.S. Open battendo in semifinale le più forti in circolazione. 
Flavia l'aveva fatta grossa e tutti volevamo accontentarci di sapere che c'avevano provato, che i sogni durano quel poco che servono ad emozionare. Immaginavamo che Serena le avrebbe fatte cadere una dietro l'altra, inseguendo il suo di sogno. 
E poi è arrivata Roberta, lì ad aspettarla, a renderla umana e fragile, fallibile e, per una volta, perdente. 
Ma non basta!
No perchè lì, nell'arena del nemico, a casa della tigre nera, dove tutti aspettavano la vittima sacrificale, la paura ha scelto la preda sbagliata.
La splendida partita di Roberta si è giocata a suon di nervi, di presenza e di gioco, contando sui propri mezzi o sulle difficoltà dell'avversario. 
Calma e testa, anche quando la Williams tentava di trovare forze nascoste, urlando e arringando la folla. 
E poi è avvenuto.
Dopo un incredibile punto al cardiopalma, la Vinci, esaltata dal colpo andato a segno, ha urlato e guardato in faccia uno ad uno gli spettatori, i fans di Serena, quelli che fino a quel momento, forse non si erano accorti di come fosse fatta, e gli ha gridato, mani alle orecchie, dove fosse l'applauso, il tifo, la giusta ricompensa per lei (For me!), perchè anche il suo è grande tennis! 
Questo abbiamo visto! Un gladiatore che si batte contro il leone ed attende sicuro la sua libertà, grazie al suo coraggio, alla sua forza.
Chissà ora cosa succederà, se la finale sarà solo l'occasione per notare la grande assente, o se si desterà il pubblico americano.
Di sicuro desti e svegli saremo noi italiani, domani a mezzanotte, fieri di aver conquistato un trofeo fino ad ora solo sognato!
Certi che loro due daranno l'anima e saranno all'altezza!
Grazie ragazze. 
Una storia un più da scrivere, da raccontare e da vivere.
Siete già le migliori!