Il momento sfugge il tempo e lo spazio.
potresti smettere persino di respirare, tanto il tuo animo si ciba di sguardi, odori e sensazioni uniche.
ti ritrovi qui, in cucina, ad un orario improbabile ed anche se stai crollando dal sonno, qualcosa ti tiene miracolosamente su. Anzi, qualcuno.
Sei papà da poco, pochissimo, e stai dando tregua alla mamma, esausta dall'ennesima poppata notturna, dalla passeggiata tremolante per farla smettere di piangere, dal cambio pit-stop del pannolino, stile meccanici ferrari.
Ora però sei solo.
La guardi, questa incredibile creatura, compatta e fragile, fortissima e morbida, completamente dipendente da te.
Forse.
Ma forse.
In realtà se ci pensi bene è esattamente il contrario.
Eh si perchè è lei a tenerti sveglio di notte, a farti spegnere la tv, passeggiare per il ruttino o per cullarla, combattere con pannolini e amido di riso, salviettine che escono a mucchi invece che una alla volta, come in pubblicità, file dal pediatra o in farmacia, a farti riprendere la forma fisica con passeggini e culle impossibili da maneggiare e pesanti come macigni o perderla completamente perchè, oramai, il tempo per te è bello che andato.
Ma stanotte tutto questo è lontano come le stelle di un cielo da favola, di quella notte che stai vivendo con l'amore della tua vita.
Una favola da brividi.
I suoi occhi chiusi, le guance su un viso che regalano dolcezza e serenità a chi, come te, la osserva innamorato.
Ma tu lo sai che questo esserino adorabile, altro non è che una mina vagante.
E da un momento all'altro sul suo viso apparirà una smorfia.
Impercettibile.
Quasi un sorriso, diresti tu.
Ma non è un sorriso, no.
Gli dei della quiete ti hanno concesso un sogno, vero e reale.
Ma dal torpore nasce un primo lamento che ti mette in allarme.
Oh no!
Si sta svegliando!
Cullacullacullallà!!
Cullacullacullallà!
La tua danza della pioggia tradisce l'agitazione ed il panico che provi.
E loro, i piccoletti, sono delle spugne: assorbono tutto!
La ricetta della felicità.
Il suo pianto è la tua resa ti scoraggiano.
I vicini che sentono, la mamma si sveglia e tu con questo allarme inarrestabile, una sirena tra le mani che piange, si agita e suona, strilla, strilla strilla!
E va be' dai, ci hai provato!
Ma a te rimane tra le dita quella sensazione di sabbia fresca,
in una giornata calda, che ti lascia intorpidito,
un po' per il sonno,
ma soprattutto per quel momento, tutto vostro e di nessun altro,
di cui conservi geloso l'odore, il sapore, il rumore.
La ricetta della felicità.
potresti smettere persino di respirare, tanto il tuo animo si ciba di sguardi, odori e sensazioni uniche.
ti ritrovi qui, in cucina, ad un orario improbabile ed anche se stai crollando dal sonno, qualcosa ti tiene miracolosamente su. Anzi, qualcuno.
Sei papà da poco, pochissimo, e stai dando tregua alla mamma, esausta dall'ennesima poppata notturna, dalla passeggiata tremolante per farla smettere di piangere, dal cambio pit-stop del pannolino, stile meccanici ferrari.
Ora però sei solo.
La guardi, questa incredibile creatura, compatta e fragile, fortissima e morbida, completamente dipendente da te.
Forse.
Ma forse.
In realtà se ci pensi bene è esattamente il contrario.
Eh si perchè è lei a tenerti sveglio di notte, a farti spegnere la tv, passeggiare per il ruttino o per cullarla, combattere con pannolini e amido di riso, salviettine che escono a mucchi invece che una alla volta, come in pubblicità, file dal pediatra o in farmacia, a farti riprendere la forma fisica con passeggini e culle impossibili da maneggiare e pesanti come macigni o perderla completamente perchè, oramai, il tempo per te è bello che andato.
Ma stanotte tutto questo è lontano come le stelle di un cielo da favola, di quella notte che stai vivendo con l'amore della tua vita.
Una favola da brividi.
I suoi occhi chiusi, le guance su un viso che regalano dolcezza e serenità a chi, come te, la osserva innamorato.
Ma tu lo sai che questo esserino adorabile, altro non è che una mina vagante.
E da un momento all'altro sul suo viso apparirà una smorfia.
Impercettibile.
Quasi un sorriso, diresti tu.
Ma non è un sorriso, no.
Gli dei della quiete ti hanno concesso un sogno, vero e reale.
Ma dal torpore nasce un primo lamento che ti mette in allarme.
Oh no!
Si sta svegliando!
Cullacullacullallà!!
Cullacullacullallà!
La tua danza della pioggia tradisce l'agitazione ed il panico che provi.
E loro, i piccoletti, sono delle spugne: assorbono tutto!
La ricetta della felicità.
Il suo pianto è la tua resa ti scoraggiano.
I vicini che sentono, la mamma si sveglia e tu con questo allarme inarrestabile, una sirena tra le mani che piange, si agita e suona, strilla, strilla strilla!
E va be' dai, ci hai provato!
Ma a te rimane tra le dita quella sensazione di sabbia fresca,
in una giornata calda, che ti lascia intorpidito,
un po' per il sonno,
ma soprattutto per quel momento, tutto vostro e di nessun altro,
di cui conservi geloso l'odore, il sapore, il rumore.
La ricetta della felicità.